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Campeggio dei 'Homeless earthlings' - 'terrestri senza casa' al confine (vom 17.05.2008),
URL: http://no-racism.net/article/2556/,
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[17. May 2008]
Chiamata per un noborder-campeggio a DIKILI vicino a Izmir, Turchia dal 3 al 7 di settembre 2008.
Campeggio dei "Homeless earthlings" – "terrestri senza casa" al confine
YURTSUZ DÜNYALILARA SINIRDA DAYANIŞMA KAMPI
Chiamata per un noborder-campeggio a DIKILI vicino a Izmir, Turchia dal 3 al 7 di settembre 2008.
Il paradiso di vacanza e dei skipper del mare Egeo, tra le isole greche e la costa turca gia dagli anni 1980 e noto come un itinerario di fuga. Molte persone sono fuggite dalla repressione del governo militare turco durante gli anni ’80, usando questo passaggio. Come un confine esteriore dell'UE - chiudendo la fortezza Europa contro indesiderata migrazione, la zona si trasforma in un incubo per le persone, che cercano di entrare in Europa. Ci sono due percorsi principali per le persone provenienti dall’ Iraq, Iran e Afghanistan o dall’ Africa, soprattutto dalla Somalia e Sudan: il tragitto via terra attraversa la frontiera tra la Turchia e la Grecia o la Turchia e la Bulgaria, l'altro è la via del mare, la costa Egea.
La distanza tra la costa nelle vicinanze di Izmir e le isole greche sono solo poche miglia di mare. Soprattutto durante i mesi d’inverno, gli emigranti hanno usato questa strada tra Turchia e Grecia impiegando una o due ore. Il villaggi di vacanze e di pescatori, Kusadas?, Seferihisar, Cesme, Karaburun e Dikili sono i luoghi a intraprendere il passaggio insicuro.
La guardia costiera greca esegue l'ordine di proteggere gli interessi dell'Unione europea, di migrazione controllata di giovani qualificati, disciplinati, ma di basso costo del lavoro. Con tutti i modi e mezzi la guardia costiera cerca di impedire qualsiasi ingresso e atterraggio al territorio greco: capovolgendo le barche portando il ‘carico sbagliato’, tirando indietro le barche al lato turco del confine marittimo, esponendo le persone ad isole inabitabili, senza acqua, inabilitando le barche per continuare a mare aperto, al fine di prevenire qualsiasi ritorno, maltrattamenti fisici.. Anche armi da fuoco vengono usate.
I richiedenti d’asilo indesiderati sono spinti da un lato all'altro dalle autorità greche e turche. Nessuno lato vuole essere responsabile di loro. Durante gli ultimi anni in Izmir e in altri grandi citta, i migranti in attesa di una possibilità di partire per l‘Europa hanno sviluppato ‘Communities’. In Grecia indesiderati richiedenti d'asilo sono tenuti in custodia e deportati. Nella Turchia? In mancanza di qualunque provvedimento legale chiaro - sono tenuti in ' Alberghi per gli stranieri' per tempo non determinato, dove devono attendere finché vengono espulsi, anche loro.
Cattivo tempo rende più facile il trasferimento, evitando,che lo sbarco sia riconosciuto dalle autorità locali di costa. D'altra parte il maltempo significa pericolo per le barche sovraccaricate; barche rovesciate sono spesso citati nel telegiornale durante la stagione invernale. Le persone spesso non sanno nuotare e sono soccorse dai pescatori o dalla guardia costiera turca. Per alcuni di loro ogni aiuto è troppo tardi, gli abitanti locali spesso recuperano i cadaveri dalle spiagge. Le fonti ufficiali parlano di 82 morti e 102 dispersi in 2007, e 20 morti e 53 dispersi in 2006 nel distretto Egeo. : : fortresseurope.blogspot.com parla di 410 morti e 402 dispersi da 1994 finora. Questi numeri devono essere considerati soltanto come il picco dell'iceberg.
L'inesisistenza di qualunque entrata legale a Europa per i richiedenti d’asilo produce un mercato di mezzi di trasporto illegali, un commercio prosperante ai confini dell’EU. I confini chiusi hanno prodotto questo mercato e la criminalizzazione degli attori del mercato allo stesso tempo. Penalita draconiane contro - come il regime di confine lo chiama - il "traffico di persone" aumenta i prezzi per il trasporto, e fa da un lato il mercato più attraente, come pure facendo d'altra parte un arrivo sicuro alla destinazione mirata, impossibile.
La migrazione dalle aree, che sono diventate impoveriti, saccheggiate e inabitabili attraverso guerra ed/o attraverso produzione di elettronica/tessile/di materia prima e le disposizioni, sono un modo per sfidare l'ordine mondiale. La nostra ? L’obiettivo è quello di sostenere gli interessi delle persone, che hanno deciso di prendere questa difficile e pericoloso percorso.
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Dal 3 al 7 di settembre 2008 NoBorder-Camp a Dikili, Izmir
* Scambio di esperienze e di conoscenze pratiche di persone coinvolte, colpite, interessati a migrazioni e di attivisti
* La questione centrale è, come evitare un numero sempre maggiore di morti alle frontiere
* Produrre una consapevolezza pubblica in Turchia ed in europa per la a situazione degli emigranti
Stiamo aspettando la vostra partecipazione, la vostra cooperazione e la vostra collaborazione nell'officina.
Reazioni e domande: dikili2008-sinirkampi (at) hotmail.com
Nessuno è illegale
Siamo tutti migranti